Gli sci devono essere periodicamente sottoposti a manutenzione per mantenere le caratteristiche di scorrevolezza (garantita dalla soletta, il fondo degli sci) e di tenuta anche sui fondi duri (garantita dalle lamine).
La soletta degli sci
La soletta è la base dello sci. Durante una gara di coppa del mondo la soletta può raggiungere, a causa degli attriti, una temperatura vicina ai 100 gradi. Viene
realizzata in polietilene, ad alto o basso peso molecolare. È sinterizzata se le molecole al suo interno sono per l'80% di tipo cristallino e il 20% di tipo amorfo, è estrusa quando al suo interno le molecole sono 30% di tipo cristallino e 70% di tipo amorfo.
La soletta sinterizzata è predisposta a ricevere meglio la sciolina risultando così più scorrevole, ma è più delicata perché se viene riscaldata oltre i 140 gradi il polietilene rammollisce perdendo la sua struttura cristallina che non è più recuperabile a causa del breve tempo di raffreddamento.
La soletta degli sci richiede una manutenzione meno frequente, in media, rispetto alle lamine in quanto avere uno sci meno scorrevole influenza in modo minore la sciata rispetto a uno sci con lamine usurate. La sciolina si può applicare ogni 8-10 uscite e in queste occasioni è bene anche controllare che la soletta non presenti solchi ed eventualmente farli riparare.
Per riparare la soletta si utilizzano candelette di polietilene a basso o alto peso molecolare che vengono fuse e colate all'interno dei solchi sulla soletta degli sci.
La sciolina
La sciolina è una mescola di paraffine di diverse durezze e di fluori usate per rendere lo sci più scorrevole. Il fluoro è l'elemento fondamentale perché, grazie alla sua forte elettronegatività, rende la soletta idrorepellente e quindi consente di creare quel "cuscinetto" tra la neve e la soletta che rende lo sci così scorrevole.
Esistono scioline per ogni tipo di neve, soprattutto in base alla temperatura della neve.
La sciolina viene applicata con un ferro caldo sul quale viene sciolta, quindi distesa sullo sci. Dopo l'asciugatura, la sciolina in eccesso deve essere asportata con apposite spatole in plexiglass e quindi rifinita e lucidata con spazzole in setola. La temperatura del ferro varia a seconda del tipo di sciolina ed è importante che non superi una data temperatura per non rovinare la struttura microcristallina della soletta.
La manutenzione delle lamine
Ci sono due questioni da tenere in considerazione: l'affilatura e la regolazione degli angoli.
Un giorno chiesi a uno skiman ogni quanto tempo avrei dovuto affilare le lamine. La risposta fu: ogni 400 metri.
Le lamine perdono il filo molto in fretta con il risultato che lo sci diventa molto più governabile, ma molto meno preciso, soprattutto su fondi duri. Il problema non si limita al fatto che lo sci tiene meno, ma anche e soprattutto al fatto che utilizzando un attrezzo con lamine usurate ci abituiamo a sciare su uno sci con caratteristiche molto diverse da uno sci appena preparato.
Così, quando sciamo su lamine appena fatte lo sci "non gira" e occorrono diverse piste prima di abituarsi e imparare a far girare gli sci correttamente. Se invece rifacciamo le lamine ogni 2-3 giornate di sci non avremo questo problema e potremo sfruttare al massimo la precisione e la tenuta di uno sci in perfette condizioni.
Rifare le lamine così spesso può essere molto dispendioso, dunque vale la pena di acquistare l'attrezzatura necessaria e affilare le lamine da soli, anche prima di ogni uscita se abbiamo sciato su fondi duri che logorano molto in fretta le lamine.
Per quanto riguarda la geometria delle lamine, esistono due angolo caratteristici: il tuning e l'angolo del fianco, che determina l'angolo di spigolo effettivo.
In genere gli sci vengono preparati con un angolo di tuning di 1 grado e con un angolo di incisione di 88 gradi.
Gli sciatori più esperti possono farsi preparare gli sci con un angolo del fianco di 86 gradi, per avere uno sci più preciso ma più difficile da far girare.
Angoli lamine sci
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